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martedì 30 settembre 2014

Sguardi, maledetti sguardi…

Al nostro passaggio, gli occhi cadono sempre in basso… Sui suoi piedi, sulle sue gambe…

Quegli sguardi sono impossibili da non notare, anche se non ci sono parole dietro…

Non mi ci abituerò mai, non posso, sono una cosa troppo pesante da sostenere!

Ma chi credete di essere voi bambine perfettine di 12-13 anni che la guardate con quell’aria di sufficienza come se voi foste le più belle al mondo?

Cosa ne sapete di cosa ha passato lei nei sui 11 anni per essere arrivata ad essere un terzo di quello che credete di essere voi?

Il suo coraggio, i suoi pianti, le sue battaglie solo lei le conosce…

E voi dal basso delle vostre scarpe, dovete solo ringraziare che al mondo ci siano persone come lei che combattono per ottenere qualcosa per cui valga la pena di andare avanti…

Cosa ne sapete del male che fa a lei il vostro maledetto sguardo?

Provate ogni tanto ad andare oltre a ciò che si vede per arrivare a ciò che prova una persona.

Pensate che io non li veda i vostri occhi che scrutano le sue gambe quando arriva?Sono pugnalate al cuore, ogni volta! Faccio finta di niente come ho sempre fatto da 11 anni a questa parte perchè lei è molto di più di un paio di scarpe!

Ma mi rendo conto che voi siete ancora troppo piccole per capire, perchè nonostante quell’aria di sufficienza che avete, siete ancora delle “Bambine”!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao carissima, comprendo l'amarezza delle tue parole e posso solo dirti "volgi lo sguardo altrove...".
Sai però che a volte (e ribadisco -a volte-) la nostra mente si concentra talmente intensamente su una determinata idea che ci rende un po' schiavi al suo servizio.
Hai mai provato a vivere quella sensazione di cose mai viste finchè non ne possiedi una anche tu ed allora come per incanto ora la vedi ovunque?
A me è capitato quando, per esempio, ho cambiato l'automobile che mi sembrava di aver scelto quella meno in circolazione ed invece uscito dalla concessionaria, ne avrò viste almeno mille nel tragitto che mi riportava verso casa e così mi succede anche quando cammino accompagnato da qualcuno "diverso" e pare che tutti guardino noi...
Certamente gli "occhi che scrutano le sue gambe..." ci sono e sempre ci saranno ma forse (e dico forse non a caso") in certe situazioni la sensazione di essere oggetto esclusivo delle attenzioni altrui non è proprio così totalizzante.
Quindi cara amica mia, prova ogni tanto a pensare che probabilmente non sempre questo accade per i motivi che hai citato nel tuo comprensibile e toccante sfogo e può darsi che questa nuova sensazione possa portare un briciolo di serenità in più da conservare ed utilizzare in giorni particolarmente difficili.
Con affetto, un bacio alle tue perle e un abbraccio a te.
Gippo
:-)

Unknown ha detto...

Ciao Cara,
so di che parli...la mia ha il busto per la scoliosi grave e le amiche che l'hanno scorto per quanto lei vada accollata anche in estate, per quanto ragazzine non hanno mai provato a comprendere come si possa sentire mia figlia.Nè a chiedere con curiosità che è quello che vorrei succedesse perchè almeno mia figlia potrebbe esprimergli sensazioni, motivi, spiegare, mentre quegli sguardi che evincono solo pensieri come "poveretta" o "guarda quella,ma che c'ha?"...sono un muro che lei non sa sfondare.E io non posso fare molto.Un abbraccio forte.

Ale ha detto...

Cara Tully, per prima cosa grazie del tuo commento.... Non passo spesso di qua, ma quando ho visto quello che hai scritto mi si è chiuso lo stomaco....
Gli anni passano e l'adolescenza penso sia il periodo più duro da superare.
Ti mando un grosso abbraccio. Un bacino alle bimbe.

Anonimo ha detto...

In fondo tutti per un motivo o per l'altro siamo sotto l'osservazione degli altri, spesso per risibili stupidaggini. Quelle bambine fanno quello che hanno imparato dalle persone che le circondano. C'è ancora un sacco di strada da fare perché ogni persona sia riconosciuta per quello che è senza giudizi e pregiudizi. E purtroppo non è detto che si arrivi mai a quella meta. Tu sai quello che tua figlia vale e probabilmente comincia a saperlo anche lei, questo è l'essenziale.
Un grande abbraccio.
Annibale.

Silvì ha detto...

Ciao Tully, comprendo il disagio ed il dolore provocato da quegli sguardi.Ma il mio disagio e il mio dolore allo sguardo insistente di coloro che scrutano la mia calvizie ed il mio andamento esitante per i postumi della chemio sono niente se penso a quelli di una bambina. Ma lei è già forte e tu l'aiuterai a comprendere e a farla sentire ancora più forte, perchè ne ha passate così tante che niente dovrà più scalfirla. E di coraggio ne ha da vendere. Un bacio grande