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mercoledì 11 maggio 2011

Ogni tanto ci vuole…

Domenica c’è stato il rito del rinnovo delle promesse battesimali per i ragazzi del II anno di catechismo, perciò anche Elena era inserita.

Fino qui nulla di strano, se non per il fatto che il nostro parroco ogni tanto ci mette lo zampino e combina danni!

Solitamente i bambini vengono accompagnati all’altare dai genitori che, dopo aver acceso la candela al cero battesimale, la consegnano ai figli, proprio per segnare il passaggio …

Bene, il nostro amato parroco ha pensato bene di chiamare tutti i bambini da soli sull’altare, che si trova rialzato di tre gradini dal pavimento della chiesa. Panico! E adesso che faccio?

Se la accompagno si offende, ma se non la aiuto potrebbe cadere, e sarebbe ancora peggio ( non è nemmeno un pochino permalosa!)

Insomma fatto sta che non voleva andare, così l’ho presa di peso e le ho detto:

“ Ci devi andare!”

Ok, è arrivata davanti ai gradini ( naturalmente senza corrimano, figuriamoci se in chiesa si può mettere?!), sale fino in cima e perde l’equilibrio ritrovandosi in ginocchio. A questo punto d’istinto balzo in piedi e arrivo a metà strada, quando vedo il curato farsi avanti per prenderla e lei rialzarsi da sola, correndo verso le sue amiche come se nulla fosse accaduto.

Quante maledizioni mi sono sorte in quell’istante!

Poi ho messo a fuoco una cosa: ce l’ha fatta da sola?

Sono tornata al banco con le lacrime agli occhi, e hanno continuato fino a quando è scesa dalle scale, aiutata sempre dal curato che l’ha aspettata. Quando è tornata a sedersi me la sono abbracciata e baciata. Non so se lei ha capito che piangevo, perché cercavo di ricacciare le lacrime dentro gli occhi, ma mi ha chiesto cosa avevo.

E io: “ Nulla, devo solo soffiarmi il naso!”

Credo che sia stata la prima volta che mi sono resa conto di quanto stia crescendo in fretta e di cosa dovrà affrontare nel suo percorso di vita.

Ma dovrà farlo da sola, trovando la forza dentro di sé, perché mamma e papà non ci saranno sempre.

Ieri sera ho preso il coraggio di scrivere una mail al curato (sì, perché noi abbiamo un curato tecnologico), per ringraziarlo, e questa mattina ho trovato la sua risposta che diceva che è stato un onore aiutarla.

Beh, sono ancora qui che piango!

13 commenti:

LaZiaBetti ha detto...

Carissima Tullia, a volte è piu' dura per noi genitori, capire che i nostri figli dovranno cavarsela da soli....loro si adattano molto facilmente. Comprendo le tue lacrime e il tuo stato d'animo e vedrai che piano piano andra' tutto bene!!!!
Un abbraccio forte

tully ha detto...

Grazie Betti, ma sai quando vivi una realtà così difficile come quella della disabilità, ti poni spesso tante domande. La nostra società non è ancora pronta a considerare tutte le persone per ciò che sono e non per ciò appaiono. Per ora siamo stati fortunati, speriamo che si vada avanti così. Un bacione.

Pinuccia ha detto...

sicuramente andrà avanti così.Secondo me la tua cucciola ha un carattere forte.è una combattente e te lo sta dimostrando.
Ho anch'io le lacrime agli occhiu,mi hanno commossa le tue parole.
Un abbraccio ad entrambe
Pinuccia

antonella ha detto...

Non sarà facile lasciarle la mano e vederla cadere e cadere tante volte, d'ora in poi, ma lei sa che mamma e papà ci sono e ci saranno sempre dentro di lei e troverà la forza di rialzarsi, quella forza che tu le stai dando e che resterà sempre con lei. Un abbraccio a te e alla tua fantastica bimba e una pacca affettuosa al curato!

gloriely ha detto...

Secondo me purtroppo hai perso il bel momento religioso che tua figlia stava vivendo, focalizzandoti solo sulla sua disabilità.Mi sembra che alla volte ci fai più caso tu che gli altri. Magari potevi chiederle se voleva essere accompagnata senza farti la domanda e la risposta da sola.Anche perchè ritengo che sia importante far capire a tutti(disabili e non) che chiedere aiuto non è un male.Non è mai bello fare paragoni,però Elena sull'altare c'è comunque salita,nel mio caso non sarebbe accaduto,comunque quello che più conta è vivere pienamente la celebrazione.

zula73 ha detto...

Noooooooooooo, tesoar non piangere, che ...ecco! Mi sono commossa anche io...E ora devo scappare a prendere i miei bimbi da scuola e dovrò inventare che c'ho il raffreddore!
^___^
Sei una donna eccezionale!
Sono felice di averti incontrata!
Nunzia-naso-rosso-e-occhi-gonfi(per colpa tua!;D )
Bacio!

Lufantasygioie ha detto...

tullia,sei magnifica!
Te lo dico col cuore,mi piaci.
Sei tosta e fragile,come una mamma
baci

tully ha detto...

@Grazie a tutte , è bello sapere che non sono l'unica che si commuove.

@Elena: è vero spesso vedo di più io la sua disabilità, rispetto agli altri, ma come sai siamo i primi a viverla, e mi dispiace essere ancora in quella fase in cui mi preoccupo degli sguardi degli altri. So che non sarà mai la realtà che avrei voluto per mia figlia, ma sto' provando ad accettarla. Spero che la vicinanza di persone come voi, mi aiuti ad affidare ancora le mie emozioni a colui che ce le ha donate. Non so quando accadrà, purtroppo da quando è morto mio fratello non ho più avuto un buon rapporto con la religione. Mai dire mai!
Un abbraccio, Tullia.

CARMINE ha detto...

Cara Tully, come scrive la tua amica gloriely,bisogna vivere ogni situazione!Lo sò che è difficile,ma basta continuare con 1000 domande,paure, apprensioni,renda la vita più complicata sia per te che per tua figlia disabile...bisogna crescere e vivere serenamente con la disabilità, e su questa cosa avrei molto da aggiungere, essendo disabile in carrozzina!
Un augurio speciale perchè tu riesca a vivere più serenamente tutte le situazioni sgradevoli che incontrerai con la disabilità.

penelope ha detto...

cè sempre chi si lamenta del brodo grasso...sii felice x la fortuna che hai e smetti di piangere tua figlia è forte e ti da e ti darà tante soddisfazioni cè gente che queste cose nn le provera' mai..

tully ha detto...

Mi dispiace che non sia rimasta la mia risposta,ma ho scoperto che blogger per un po' non ha funzionato e sono stati cancellati anche alcuni post... Le mie lacrime non erano di tristezza, ma di stupore e gioia per ciò che mia figlia è riuscita a raggiungere.

@Elena:ti avevo già anticipato nell'altro commento che tu mi conosci, non sono quella che si piange addosso, ma purtroppo sono ancora in quella fase in cui gli sguardi degli altri fanno male. E' difficile dover spiegare a lei perchè gli altri la guardano. E' un ostacolo che devo superare io per prima. Ogni tanto un momento di sconforto non fa altro che far capire che siamo esseri umani e non tutti reagiamo allo stesso modo.
Io ti ammiro tanto, nonostante tutto,hai una fede incrollabile. Io non riesco, dopo la morte di mio fratello mi sono allontanata dalla religione, e ancora oggi faccio fatica a vivere la fede fino in fondo.

E'stato solo un racconto di una giornata in cui mi sono resa conto di quanto sia difficile, per me, staccarmi da lei e vedere che non ha più così bisogno di me.
Quando perdi qualcuno di molto importante, ti attacchi in modo quasi morboso a chi hai più vicino. A me è successo con mia figlia.
Elena, sai che vi voglio un sacco di bene e spero tanto di imparare da voi.

Anonimo ha detto...

Tullia, non dire che elena non ha piu' bisogno dite perche' non sara' mai cosi indipendentemente dalla disabilità, un figlio secondo me ha sempre bisogno di un genitore e ti dirò di più, elena e' fortunata anche ad avere una madre apprensiva come te ma con il suo caratterino che noi tutti conosciamo, riuscirai sempre a darle e perchè no ricevere consigli.
Dai, abbi un pò più di fede ok?

katia

CARMINE ha detto...

Sicuramente i consigli e gli aiuti di un genitore verso il proprio figlio sono sempre utili e viceversa...però non stateci troppo col "fiato sul collo",maggior ragione se disabili...anche i dasabili(dove è possibile) vogliono avere la loro indipendenza per non sentirsi troppo diversi dagli altri.