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giovedì 28 ottobre 2010

Cerco di capire???!!!

Ecco è in arrivo la paranoia…

Insomma non ci capisco più niente…

Ieri pomeriggio sono andata con la maestra di Elena al colloquio con la terapista, per definire cosa sia meglio controllare quando è a scuola e quali esercizi possa fare, senza far notare troppo le sue difficoltà.

Fin qui tutto ok, se non fosse che ogni tanto oltre che parlare con la maestra, non mancava di tirare frecciatine a me, su come vedo la bambina e su cosa credo sia meglio fare.

Ma cerchiamo di capirci: siamo venute ( e io ho chiesto di poter partecipare al colloquio proprio per sentire cosa diceva ) per parlare degli esercizi da proporre alla classe oltre che in particolare a Elena, per vedere quali posture non deve tenere… non per criticare il mio modo di pensare. Per quello abbiamo già definito che la pensiamo diversamente e non mi sembrava il momento di fare chiarezza su certi aspetti di cui avevamo già parlato in precedenza.

Il mio tempo e soprattutto quello dell’insegnante sono sempre relativi, anche perché poi, entrambe, dovevamo essere a scuola ad una certa ora, io per prelevare la bambina e la maestra per i colloqui con i genitori.

Come mi è sembrato di capire dalle sue parole e dalla sua voce, questo discorso era più per me che non per la scuola.

Ma questo non mi pare sia stato l’accordo preso.

Ogni volta che spiegava all’insegnante gli atteggiamenti posturali che doveva controllare, non mancava di sottolineare che probabilmente era presa spesso da ansia di prestazione. Un po’ perché non vuole deludere le aspettative dei genitori, un po’ perché non vuole far vedere che non riesce sempre a fare tutto.

Qui mi sono sentita proprio accusata di volere troppo da mia figlia… Non è questo che passa dalle mie parole,  da chi voglio di più non è certo lei , bensì da chi la segue…

Non porto mia figlia, obbligandola, in piscina, ma ci andiamo perché lei si diverte; non abbiamo costretto Elena  a provare il tapis roulant perché sappiamo che le farà bene, ma siamo andate solo perché anche lei era d’accordo.

Non l’abbiamo mai costretta a fare nulla se non le piaceva, perché è impossibile con il carattere che si ritrova. Se non vuole fare una cosa, non la fa, punto e basta.

Perciò sono la prima a dire che è sbagliato obbligarla a seguire determinate terapie se non vuole, ma credo sia giusto che ci vengano proposte delle buone alternative da provare con lei, e che sia seguita in modo da non peggiorare il suo stato, ma da mantenerlo com’è ora e magari migliorarlo dove si può.

Non credo di chiedere la luna, ma forse qualcuno non l’ha capito!

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao. mi sembra il minimo che tu voglia il massimo sia da tua figlia e soprattutto da chi la segue,che ha l'obbligo di fare il propio dovere.
hai provato a fargli sapere che tu lo fai per amore e lei lo fa' per lavoro e l'ultima parola spetta sempre a chi ama e sicuramente passa qualche notte senza dormire a pensare e pensare e ancora a pensare. Quando ti risponde digli di pensarci ancora e ancora e ancora, e poi mettere da parte la professionalita' e dare spazio alla sua parte umana per aiutare il prossimo.... ciao ciao